Bio

vitto

Ciao, se stai leggendo la biografia sicuramente ti piacerebbe sapere chi sono. Il metodo migliore per farlo è conoscermi di persona, ti assicuro che sono un tipo bizzarro, ma nel frattempo potresti accontentarti di queste poche righe che descrivono la mia passione per la fotografia.

La mia carriera professionale è iniziata per caso, perché ho avuto il gran culo di trovarmi al posto giusto nel momento giusto. A fianco di due grandi figure della fotografia romana. Così, giovanissimo, ho iniziato la mia gavetta presso uno studio fotografico molto affermato di Roma. Tra flash, obiettivi e corpi macchina, c’era ancora la pellicola in quegli anni.

Me li ricordo ancora Paolo e Francesca, era la prima volta che scattavo a un matrimonio. Ero emozionato quanto loro. Ho colorato tutto di blu. Mi ricordo anche le parole del mio capo: «Belle, ma potevi togliere tutto questo blu?». Ecco perché dopo quindici anni di esperienza nel settore e competenza, penso che saper trovare la luce giusta in ogni situazione sia la cosa più importante.
Mi piace molto portare all’estremo la realtà della mia foto. Mi piace essere creativo nel momento in cui l’animo delle persone è colmo di emotività. Non solo il momento in cui scatto è interessante per il significato della fotografia stessa (immobilità di un tempo continuo), ma anche perché le situazioni che vivo di per sé sono momenti unici: matrimoni, sport, vite al limite, realtà crude. Non mi limito a catturare il momento, ma amo esaltare ciò che accade.
Sono un fotografo versatile, mi occupo di matrimoni, fashion style, fotoreportage classico e giornalistico. “Cambiare” è la mia parola d’ordine. Cerco di adattarmi a qualsiasi situazione. Lavoro come freelance, sono fotoreporter del giornale “Tiburno”, fotografo ufficiale di molte società tra le quali: “Skuola.net”, “Tecnocasa- gruppo Gara Bisonni”, “Ostia surf eventi”.

io

Definisco la mia fotografia “estrema”, perché mi rispecchia. Anche nella vita. Dal surf alle fotonotizie più pericolose, la mia vita è piena di rischi. Viaggio spesso per cavalcare le onde e toccare le acque di ogni Paese. Con me porto sempre lo skate e la macchina. Spero sempre di ritornare a casa con la macchinetta intatta, qualche buono scatto e tante emozioni. Viaggiando ho imparato ad osservare attentamente, ho capito il vero valore della fotografia, di quell’attimo congelato nel tempo, nei secoli. La naturalezza della foto prevale perché l’emozione si palesa nella circostanza. Riesco a congelare le situazioni e soprattutto le persone. Amo la fotografia di soggetti.

Non mi sono mai chiesto perché scattassi delle foto. In realtà la mia è una battaglia disperata contro l’idea che siamo tutti destinati a scomparire. Sono deciso ad impedire al tempo di scorrere. È pura follia.

Robert Doisneau